Alessandro Campobasso
The Imaginary Roads
GleAM, 2022
I viaggi Immaginari di Alessandro Campobasso nel nuovo album pubblicato da GleAM.
Che si tratti di luoghi immaginari come nelle “Città Invisibili” di Italo Calvino o realmente vissuti, la musica jazz con le sue possibilità infinite può rappresentare l’inaspettato tanto quanto il ricordo attraverso l’elusione e l’evocazione dei linguaggi. Questo concetto è ben chiaro al batterista pugliese Alessandro Campobasso che a giugno ha pubblicato il suo secondo lavoro discografico per GleAM Records accompagnato dal suo quartetto con Luigi di Nunzio al sax alto, Eugenio Macchia al piano e Giulio Scianatico al contrabbasso. La formazione è allargata al quintetto su due tracce (lo standard “You and the Night and the Music” e la title track “The Imaginary Roads”) con Pasquale Calò al sax tenore.
Un Jazz che, in controtendenza con le derive più strutturate e scritte degli stili contemporanei, punta invece sull’interazione e sul sound d’insieme. I quattro temi originali scritti dal leader sono spigolosi e con sporadiche aperture melodiche che trovano, dopo una rapida e asciutta esposizione, sviluppi solistici molto ampi e ricchi di pathos. Piuttosto rispettoso l’arrangiamento di “You And The Night And The Music” su tempo medio lento e un drumming quasi pop (forse il momento meno riuscito del disco, compensato però da un’interessante arrangiamento a due voci del tema). “All of Marla” invece è una sorta di mascheramento della celebre canzone “All of Me” di cui comunque permangono elementi tematici originali; è la traccia più lunga del disco, con un mood even 8th e un’ introduzione in piano solo dal colore crepuscolare.
In tutto il disco il leader conduce con sicurezza interagendo quanto basta a far crescere la musica, senza inutili virtuosismi. Ciò che colpisce è il colore dei piatti e il controllo dinamico nello sviluppo della musica. Un musicista che può vantare una lunga militanza in gruppi di rock sperimentale e nell’improvvisazione radicale, ma con solide basi nel jazz. Con lui in ritmica, Giulio Scianatico si dimostra un solido accompagnatore dal suono intonato e ricco. Da ascoltare il suo solo tematico senza accompagnamento su “You And The Night And The Music” dove è possibile apprezzarne le parafrasi e le risposte armoniche, ben allineate con il mood pensato dal leader.
Particolarmente interessanti per fluidità ed eloquenza gli assoli del pianista Eugenio Macchia, il cui il retaggio postbop è sempre innervato di freschezza ed imprevedibilità melodica: un fuoriclasse tra i più originali del panorama italiano ed internazionale. Altrettanto sorprendenti le improvvisazioni al sax alto di Luigi di Nunzio, musicista giovane ma che può già vantare importanti premi (insieme a Macchia sono stati vincitori del prestigioso Premio Massimo Urbani) e importanti collaborazioni. Il suo è un suono penetrante con una solida logica di costruzione solistica in cui piccole cellule melodiche vengono trasformate in un continuo crescendo. Diverso l’approccio di Pasquale Calò al tenore. Su “You And The Night And The Music” e sulla title track se ne apprezza l’imponenza del suono e la tendenza a manipolare il timbro dello strumento. Di grande urgenza espressiva le sue repentine deviazioni outside nel fraseggio.
Nelle sue sei tracce, The Imaginary Roads si rivela un disco di grande coerenza narrativa nel quale il leader, attraverso i propri “percorsi immaginari” riesce a tracciare i contorni di un brillante linguaggio contemporaneo.
(VDG)
Alessandro Campobasso The Imaginary Roads GleAM 2022 © Jazzespresso 2022
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