Third Wave: un espresso con Fabio De Angelis
11 gennaio 2022
Il prossimo 28 gennaio uscirà per Gleam Third Wave, il primo album da leader di Fabio De Angelis, interessante batterista veneto. L’abbiamo intervistato.
> Eugenio Mirti
Mi sembra che Third Wave abbia un sound abbastanza rilassato, senza l’esigenza di dover dimostrare qualcosa a tutti i costi. Sei d’accordo?
Sicuramente non volevo dimostrare nulla, il motivo per cui volevo realizzare questo disco era quello di esprimermi senza concentrarmi troppo sull’aspetto tecnico della batteria ma cercando di far funzionare la musica senza forzare. L’approccio non è troppo “d’attacco” ma è in effetti più controllato, mi faccio prendere poco dall’ansia! Sono arrivato in studio con tutta una serie di idee, poi mentre registri naturalmente ti confronti con i musicisti e qualcosa cambia, ma in generale tutto è venuto come desideravo.
Il disco presenta una serie di brani originali e alcune cover, come “Boplicity”: come le hai scelte?
Banalmente sono i brani che mi piacciono, e poiché era la mia session li ho scelti io perché sono composizioni cui sono legato, ribaltando così il tipico ruolo del batterista che di solito invece “subisce” le richieste degli altri.
Come lavori a composizioni e arrangiamenti?
Non ho un vero e proprio modus operandi, quando ho tutte le idee chiare poi mi apro all’opinione degli altri musicisti e il lavoro diventa collettivo. Mi aiuto spesso con il pianoforte, a volte parto da giri armonici particolari che mi piacciono, altre volte creo delle linee melodiche e poi costruisco i bassi.
La fascinazione del sound degli anni 60 e 70 è molto arricchita da Luca De Toni. Perché hai scelto la chitarra e non il pianoforte nel gruppo?
Luca è un caro amico con cui collaboro da diversi anni in vari ambiti; l’ho scelto perché volevo realizzare un progetto tradizionale ma anche più moderno, con un sound contemporary; Roberto Bonisolo ha un approccio aggressivo come piace a me, quasi parkeriano, e infine al contrabbasso c’è Ares Tavolazzi che ha sostenuto tutto quanto. Preferisco la chitarra perché amo i chitarristi e adoro i trii di Metheny o Scofield per esempio.
Tre musicisti che ami?
Miles Davis! Dal punto di vista batteristico Bill Stewart, che negli ultimi anni mi ha veramente preso (e ossessionato!). E infine un musicista che ho sempre apprezzato è Pat Metheny. Naturalmente se mi ponessi tra dieci minuti la stessa domanda ti direi probabilmente altri tre nomi!
Finita (si spera) la pandemia che progetti hai per il 2022?
Nel corso degli anni mi sono costruito una base solida come session man, quindi spero di riprendere a pieno ritmo. Certo spero di poter presentare Third Wave live nei festival quest’estate. Sto anche lavorando a un nuovo album (a livello di fase progettuale) con una formazione che sarà però diversa. Ho scritto delle cose e a gennaio saremo in sala.
Come ti vedi da qui a dieci anni?
Spero di aver progredito e di continuare a suonare dannandomi l’anima per riuscire a fare le cose che mi piacciono!
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